Uccelli di Rovo: addio alla sua Autrice

30.01.2015 18:08

Gli anni ottanta hanno visto come protagonista una tormentata e trasgressiva storia d’amore che vedeva come protagonisti un’adolescente bella e sensuale e un prete affascinate e ambiguo combattuto per l’amore tra la giovane donna e quello per il suo Dio. Una storia, pubblicata nel 1977 che con le sue 30 milioni di copie di libri tradotti in più di 20 lingue e guadagnandosi l’appellativo di uno dei più grandi romanzi del XX secolo, ha emozionato dapprima i lettori di tutto il mondo, per poi appassionare il pubblico televisivo con la sua trasposizione, nel 1983, per il  piccolo schermo. Proprio questa serie, ha segnato uno dei più grandi successi dell’allora nascente televisione commerciale, Canale 5, catalizzando nei suoi quattro episodi più di 13 milioni di telespettatori e consacrando, definitivamente oltre alla semisconosciuta protagonista Rachel Word, Richard Chamberlain, noto sino ad allora soprattutto per il ruolo del bravo e rassicurante medico nel telefilm il Dottor Kildar. Se, nonostante il passare dei decenni, la tormentata storia dei protagonisti del best seller, Uccelli di Rovo, riesce ancora ad incantare generazioni di lettori e di telespettatori, lo si deve alla penna e alla fantasia dell’autrice Colleen McCullough. Anche se il suo nome rimarrà per sempre legato alla sua creatura più popolare, la scrittrice annovera tra le sue opere altri 25 romanzi, molti dei quali arrivati anche in Italia e pubblicati dalla Rizzoli, come i più celebre "Le donne di Cesare", "Cesare: il genio e la passione, "Le idi di marzo" e "Cleopatra". Un risultato del tutto inaspettato se si pensa che negli anni della sua gioventù Colleen McCullough dedica i suoi studi alla medicina prestando la sua attività in vari ospedali dell’Australia e del Regno Unito, riuscendo, poi, a diventare ricercatrice di neuroscienze negli Stati Uniti. Le sue creature sono, però, destinate a rimanere tali, poiché la settasettenne scrittrice australiana si è spenta nel pomeriggio dello scorso 28 gennaio in un ospedale della piccola isola di Norfolk, in Nuova Zelanda, dove viveva dal 1998 assieme al marito dedicandosi così, completamente al suo lavoro di narratrice. La sua inesauribile creatività era tale che nonostante fosse divenuta cieca per una forma degenerativa maculare, diagnostica nel 2004, e vivendo su una sedia a rotelle, riusciva ugualmente a scrivere le sue opere dettando le trame alla sua segretaria. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo della letteratura mondiale, ma i suoi personaggi continueranno a farla rivivere ogni qualvolta un lettore si emozionerà per una frase scritta in un suo libro o riguardando per l’ennesima volta quel telefilm che racconta di quell’amore tanto scellerato quanto infausto, ma maledettamente passionale, proprio come quell’uccello a cui dà il titolo, che cantando tra i crudi rami si precipita sulla spina più lunga e affilata, trovando sì la morte, ma vincendola con il canto.

Nicola Massaro

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