Tra leggenda e tradizione Napoli festeggia gli innamorati

17.02.2015 17:46
Il golfo al chiaro di luna e il mare hanno fatto certamente la loro parte; se poi si aggiungono i numerosi eventi e iniziative proposti per San Valentino, ecco che Napoli è diventata una delle mete più ricercate per un week end romantico. Anche quest'anno, il Comune di Napoli e l'Accademia di belle arti, hanno presentato una vera e propria kermesse di eventi, una "Notte degli innamorati" che ha coinvolto sessanta luoghi della città e tredici itinerari diversi. Teatro, musica, mostre, aperture straordinarie di siti monumentali hanno animato tutta la città, con grande successo, dal centro alla periferia, che hanno anticipato gli appuntamenti della prossima edizione del "Festival del bacio" (prevista il 28 marzo), ideato dalla scuola di "Nuove tecnologie dell'arte" dell'Accademia. 
Ma come nasce questa "festa"? Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità, è all'origine di questa festa degli innamorati. Fin dal IV secolo a C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus; i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati, quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi, ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale consuetudine, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus, così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. La leggenda narra che a Roma, nel 270 d.C. il vescovo Valentino di Interamna, amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore “pazzo” Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, improvvidamente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, dello stesso anno, San Valentino fu lapidato e poi decapitato. La storia sostiene anche, che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia “caduto” nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla. Pare, inoltre, che in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: “dal vostro Valentino”, una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore. 
 
Nicola Massaro
 

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