Rinnovato il diploma europeo al Parco Nazionale d'Abruzzo

06.09.2012 15:31

 

Rinnoviamo fino al 26 novembre 2022 il Diploma europeo delle aree protette al Parco Nazionale d’Abruzzo”.   C’è scritto così nella risoluzione che il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato durante la riunione del 20 giugno scorso riguardante il rinnovo del prestigioso riconoscimento internazionale conferito al Parco fin dal 1967 (primo parco italiano a fregiarsi del titolo) e mai  interrotto per 45 anni. “Eppure - afferma il Commissario del Parco Giuseppe Rossi - questa volta rischiamo seriamente di perderlo. Il Consiglio d’Europa ha infatti deliberato per il rinnovo, addirittura, per i prossimi 10 anni e non 5 come sempre avvenuto. Il Consiglio ha però posto due condizioni importanti e una serie di raccomandazioni da attuare sollecitamente e alcune improrogabilmente, entro il prossimo anno”. Le due condizioni sono: adottare definitivamente il Piano del Parco entro il 2013;  fare tutto quanto necessario affinché venga  istituita l’Area Contigua, venga istituita una generale regolamentazione della caccia nella ZPE/Area Contigua, venga applicato in maniera rigorosa il divieto di pascolo nella zona A e che vengano chiuse al traffico le vie d’accesso di montagna più critiche dal punto di vista della fauna. Tutto questo entro il 2013. Il Comitato ha espresso anche 8 raccomandazioni fra le quali quella che riguarda “la piena attuazione del Patom” il Piano di tutela dell’Orso marsicano sottoscritto cinque anni fa dalle regioni Abruzzo, Lazio e Molise, dalle provincie dell’Aquila, Frosinone e Isernia e dai tre parchi nazionali abruzzesi. “Il Dottor Hervè Lethier – riprende Rossi – incaricato dal Consiglio d’Europa di verificare la situazione al fine del rinnovo del Diploma, ha visitato il Parco nello scorso mese di settembre valutando in modo molto approfondito gli aspetti istituzionali, amministrativi, gestionali e di governance. Ha messo in evidenza i progressi fatti in molti campi, quali il funzionamento degli Organi e della Direzione, il coinvolgimento delle comunità locali, la ricerca scientifica,  il potenziamento del servizio sorveglianza,  l’ammodernamento di alcuni centri visita. Ha anche rilevato però, alcune criticità, in parte già considerate nelle precedenti visite e rimaste irrisolte, come, appunto, quelle specialmente che concernono la difficile situazione dell’orso e il mancato rispetto del Patom, l’eccessiva presenza di animali al pascolo brado, la mancata istituzione dell’Area Contigua e la chiusura delle strade forestali”.

Donato Vece

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