L’antica storia dei Sedili di Napoli

07.05.2014 08:21

Un pomeriggio all’insegna della storia e della più antica tradizione partenopea, quello svoltosi lunedì 5 maggio, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Benedetto Croce a Napoli.

L’Associazione Culturale “Napoli è”, presieduta dal giornalista Giuseppe Desideri, si è fatta promotrice del convegno dal titolo “Napoli e i suoi Sedili”, con l’intento di  illustrare la portata storica e politica di queste vere e proprie Istituzioni della città, che a partire dal 1200 fino al 1800 furono protagoniste nell’amministrazione e funzionamento del sistema di governo urbano.

I Sedili (o Seggi o Piazze), la cui nascita si ritiene alquanto antica, tanto da farla risalire alle “fratrie” urbane delle polis greche, furono cuore pulsante dell’attività civica e svolsero  funzioni di governo per la città, giudiziarie, giuridiche, militari, religiose.

Ogni Sedile era legato ad una o più nobili famiglie che vivevano in una determinata area della città e che garantivano l’amministrazione della zona ricompresa in quel Seggio, di conseguenza la moltitudine di Sedili, distribuita su tutto il territorio dell’urbe come una maglia reticolare, era un funzionale esempio di decentramento amministrativo e soprattutto di partecipazione attiva ed aggregante alla gestione della cosa pubblica, tant’è che altre città regie del Mezzogiorno presero ad esempio il modello di organizzazione amministrativa dei Sedili Napolitani.

Tra i numerosi Sedili quelli più importanti, sopravvissuti fino al 1800, furono Capuana, Montagna, Nilo o Nido, Portanova e Porto, dei cui edifici oggi non rimane più nulla.

Anche il popolo (inteso non nell’odierna accezione del termine), ebbe il proprio Sedile, detto di “Popolo” o “Pittato”, per gli affreschi presenti nell’edificio che lo ospitava; esso era frammentato in “ottine” e copriva tutto il territorio della città.  Il suo stemma, una “P” maiuscola nera in campo oro e rosso, è divenuto (senza la lettera) l’emblema civico del Comune di Napoli.

Di tutto questo e di molto altro si è parlato al convegno “Napoli e i suoi Sedili”; negli interventi della professoressa Anna Maria Siena Chianese, scrittrice e giornalista, e del professor Gerardo Grossi, docente di Lingua Spagnola presso l’Università degli Studi L’Orientale, che hanno messo in evidenza, anche attraverso una serie di aneddoti storici ed emblematici, quanto l’aristocrazia napoletana e il popolo interagissero per lo sviluppo e la crescita di Napoli, mantenendo nel tempo un certo livello di autonomia rispetto al potere centrale reale ed al suo avvicendarsi. A moderare gli interventi il critico letterario Giuseppe Fragna. A  introdurre il convegno il nostro direttore responsabile Bianca Desideri.

Importante anche la presenza delle Istituzioni, rappresentate dal dottor Enrico Flauto, Consigliere della Provincia di Napoli che nel corso degli anni ha patrocinato l’evento, il quale ha sottolineato la necessità della testimonianza, affinché non venga dimenticata questa lunga pagina della storia della città.

Proprio in ragione di questa necessità di non dimenticare, la stessa Associazione promuove, dal 1997, il “Palio dei Sedili” in cui rivive la Napoli storica degli antichi Sedili Napolitani, tra sfilate in costume e sbandieratori.

Rossella Marchese

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