L’Ambiente è il migliore alleato per uscire dalla crisi

25.10.2012 15:51

 

Dalla buona conservazione del Pianeta dipendono i servizi vitali alla nostra stessa sopravvivenza. L’acqua, l’aria, il cibo e le materie prime che la natura ci offre sono, infatti, strettamente legati allo stato di salute dell’ambiente. Ma poco o nulla è stato fatto per fermare la perdita di biodiversità, che prosegue a ritmi allarmanti, con conseguenze gravi anche dal punto di vista economico. Non intervenire subito potrebbe costarci addirittura il 7% del PIL globale entro il 2050”. Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente, ha così commentato nel corso dell’apertura, in Corea, del World Conservation Congress dell’IUCN, International Union for Conservation of Nature, (l’Unione mondiale per la conservazione della natura).

Uno dei primi appuntamenti del Congresso è stato il lancio della prima edizione del Report “Pianeta protetto” nel quale è stato fatto il punto della situazione sullo stato delle aree protette del nostro Pianeta, evidenziandone l’importanza ai fini della diminuzione della deforestazione, della mitigazione dei cambiamenti climatici, della conservazione delle specie e degli habitat e del nutrimento di oltre 1 miliardo di persone.

Le aree protette sono i luoghi che più di altri hanno la capacità, non solo di conservare la nostra preziosa biodiversità, ma anche di fornire i servizi ecosistemici fondamentali per il nostro benessere - ha sostenuto Antonio Nicoletti -. Questo Report conferma la priorità, anche a livello mondiale, di aumentare la superficie di aree protette, così come deciso due anni fa durante il vertice Onu di Nagoya. In quell’occasione era stato identificato come obiettivo prioritario proteggere entro il 2020 il 17% delle aree terrestri e delle acque interne, e il 10% delle aree marine e costiere”.

Il Congresso dell’IUCN - di cui anche Legambiente è parte - ha avuto come obiettivo quello di riunire i maggiori esperti di conservazione del mondo e  migliorare le modalità di gestione dell’ambiente dal punto di vista dello sviluppo umano, economico e sociale. I circa 8.000 partecipanti, provenienti da oltre 170 nazioni, hanno discusso di clima, risorse, gestione e sviluppo: un’occasione fondamentale di condivisione tra governi, agenzie delle Nazioni Unite, Ong (Organizzazioni non governative), cittadini e imprese.

L’elaborazione e la messa in pratica di una buona governance ambientale non può infatti prescindere dal coinvolgimento e dalla collaborazione di tutti i segmenti della società – secondo Nicoletti –. Uno dei temi centrali del Congresso è stato quello della green economy: l’IUCN, infatti, intende mettere in cima all’agenda internazionale l’importanza di orientarsi verso forme più sostenibili di sviluppo economico. Scommettere su innovazione e sostenibilità è la chiave, anche nel nostro Paese, per uscire dalla crisi ed avere ecosistemi ed economie sane”.

 

Donato Vece

riproduzione riservata

 

Cerca nel sito