Con il Fai Napoli ha festeggiato la primavera

06.04.2015 18:53

Giornate di sole e clima primaverile hanno contribuito al boom di visite nei monumenti aperti per le giornate del FAI. Sul lungomare e nel centro storico giovani hostess hanno invitato sia i cittadini che i turisti ad entrare per visitare chiostri, chiese, case nobiliari e anche gallerie d'arte private. Lunghe file si sono viste per Villa Rosebery, la residenza napoletana del presidente della Repubblica, per il complesso monumentale della Real casa dell'Annunziata, per la Ruota degli Esposti ed anche per Santa Caterina al Formiello. Complice, per questa moltitudine di persone è stato sicuramente il Papa che, con il suo breve soggiorno partenopeo nei giorni scorsi, ha fatto riversare nella città visitatori inaspettati. Impossibile organizzare altri eventi paralleli, perciò il Fondo Ambiente Italiano ha deciso, eccezionalmente in Campania, di sdoppiare “Le Giornate di primavera”, il classico week-end di appuntamenti, giunto ormai alla 23esima edizione composto da visite a siti monumentali, antichi palazzi e oasi naturalistiche, spesso chiusi al pubblico. “La Giornata di Primavera” ha scatenato i turisti e le famiglie che hanno preso d'assalto i 15 siti proposti. Percorsi guidati a contributo libero ed alcuni ingressi riservati solo ai soci Fai, con possibilità di iscriversi sul posto, come quello esclusivo al Real Monte Manso di Scala, nel palazzo d'Afflitto di via Nilo, hanno contribuito a rendere la città partenopea viva, dando un segnale positivo di un paese pronto a ripartire dalla propria tradizione, dalla propria cultura e nel rispetto del suo passato. Voluta da Giovan Battista Manso nel 1608, la fondazione, ha aperto al pubblico il suo ricco archivio e la cappella, che custodisce il prezioso altare ligneo, sovrastato da una tela settecentesca di Francesco De Mura, raffigurante una Madonna con Gesù Bambino e Santi. Un tour molto interessante e che ha suscitato molta partecipazioneè stato quello dedicato a Villa Rosebery, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica, estesa su una superficie di 66.056 mq. e che si sviluppa in declivio verso il mare, con un dislivello di circa quaranta metri. Nella parte più bassa del parco si trovano i fabbricati denominati "Casina a mare" e "Piccola foresteria", prospicienti il porticciolo. In posizione più elevata la "Grande foresteria" e proseguendo nell’escursione si incontra, nella zona nord,  la costruzione più antica, la Palazzina Borbonica, composta da numerose sale di rappresentanza. Tutto il resto del territorio è sistemato a parco. Dai viali percorsi da pini secolari e monumentali cipressi si osservano bordure e siepi, costituite prevalentemente da essenze della macchia mediterranea. Il percorso del lungomare che va dalla "Peschiera" fino al confine con la proprietà Barraco è allietato da siepi e da profumatissimi fiori, come spalliere di bouganvillea, oleandri, hibiscus ed altre fioriture policromatiche, che ben si adattano al mite clima partenopeo. Importante è stata anche l'apertura straordinaria del Centro di Produzione Rai a via Marconi, per poter dare una sbirciata agli studi televisivi, all'auditorium e per un giro nel Archivio della Canzone Napoletana. Interessanti non solo per i turisti, ma anche per i napoletani stessi, spesso non consapevoli dei tesori che la loro stessa città custodisce; ancora il Palazzo San Teodoro, lo studio Trisorio (entrambi sulla riviera di Chiaia) e l'Accademia di Belle Arti a via Santa Maria di Costantinopoli. Quest'ultima ha aperto le porte sia del teatro che della biblioteca, nonché dell'aula magna, che espone i calchi in gesso della decorazione del Partenone, oggi conservati al BritishMuseum, donati da Giorgio IV d'Inghilterra a re Ferdinando I di Borbone. E, se nella trecentesca Real Casa Santa dell'Annunziata (ingresso da via Egiziaca a Forcella), si poteva passeggiare nella sala della "Ruota degli esposti", che accoglieva i "figli della Madonna", ossia i bambini abbandonati, nella vicina piazza Enrico De Nicola, si è potuto anche ammirare l'insula monumentale della chiesa di Santa Caterina a Formiello. I visitatori hanno avuto la possibilità di accedere sia nel grande Chiostro cinquecentesco, accanto al santuario, nell'area del noto locale "Lanificio 25" (dal nome del vecchio opificio borbonico che sorse sul luogo ad inizio Ottocento), che in quello piccolo. Si sono aggiunti inoltre, gli spazi del refettorio, protagonisti del progetto di restauro "Made in Cloister",curato dalla Fondazione Tramontano Arte, che è stato trasformato in luogo di incontri e di sperimentazione di artisti e designer. Da segnalare, per la provincia, le terme romane a Baia, il Museo del Corallo a Torre del Greco, la Baia di Ieranto a Massa Lubrense, la Biblioteca francescana di Sant'Anastasia ed il percorso naturalistico a Pollena Trocchia, lungo "il cammino delle acque del Monte Somma".

Nicola Massaro

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