Area Metropolitana di Napoli: la preoccupazione del Sindaco de Magistris

27.02.2015 08:55

“E’ in atto una politica discriminatoria verso il Sud”, è stato molto diretto il Sindaco di Napoli nell'esprimere preoccupazione in merito alla situazione poco chiara che in questi giorni si sta delineando attorno al nuovo piano industriale di Finmeccanica, il quale sembrerebbe voler penalizzare, attraverso scelte di razionalizzazione e di tagli di spesa, l'area metropolitana di Napoli, direttamente colpita qualora venissero ridimensionate le priorità attorno ai poli industriali già sofferenti di Ansaldo Breda, Ansaldo Sts, Alenia e Selex. Durante un'intervista di qualche giorno fa de Magistris ha dichiarato: “siamo molto preoccupati per il piano di Finmeccanica, perché si fanno scelte che immettono criticità dal punto di vista economico, occupazionale e sociale, nell'area metropolitana di Napoli” e, ha aggiunto il Sindaco, “sono scelte del governo che appaiono irrazionali e soprattutto ingiustificate in quanto discriminatorie nei confronti dell'area metropolitana di Napoli, ma come di tutto il Mezzogiorno”.

Luigi de Magistris ha chiesto al Premier Renzi un incontro per poter affrontare la questione di Finmeccanica e, più in generale, per ottenere rassicurazioni sull'azione politica del governo.

Le dichiarazioni del Sindaco di Napoli fungono anche da risposta all'annuncio in diretta televisiva del Presidente del Consiglio di voler trasformare il ministero degli Affari Regionali nel ministero del Mezzogiorno, guidato da una donna e con una sostanziosa delega ai fondi Ue. 

Questo sarebbe il primo passo di Matteo Renzi per rilanciare un Sud Italia colpito ferocemente dalla crisi, deluso e sfiduciato nella ripresa, un Sud Italia in cui serpeggia molto dissenso e a cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dedicato parole importanti nel suo primo discorso pubblico, nel giorno del suo giuramento.

L'idea del premier  Renzi ha generato composite e caute dichiarazioni, tra cui ancora quella del Sindaco de Magistris, il quale accetterebbe un ministero del genere solo se questo producesse  un'azione concreta ed una strategia precisa.

Il ministero del Mezzogiorno rappresenterebbe comunque un passo indietro per le intenzioni dell'esecutivo, poiché fino a questo momento è stato sostenuto che la questione meridionale non dovesse essere considerata distinta rispetto ai problemi del resto del Paese, ma anzi, da risolversi attraverso l'attuazione di riforme nazionali. 

Rossella Marchese

    

Cerca nel sito